70.000 km? O sono 170.000?
Il dilemma di chi acquista un auto usata nel paese dei furbetti.

Molto spesso purtroppo ci ritroviamo a discutere con il cliente in merito alla veridicità del kilometraggio delle nostre auto. Il 3 dicembre 2014 ando’ in onda su Italia 1 un servizio intitolato “la truffa dei contakm”. In rete potrete facilmente trovare la messa in onda completa. Durante la trasmissione fu spiegato il meccanismo di acquisto, “ritocco” e rivendita di auto aziendali svolto da alcuni concessionari d’auto usate. Ricollegandoci a tale servizio televisivo, desideriamo cogliere l’occasione per rimarcare la nostra politica aziendale facendo un po’ di chiarezza e dare magari qualche consiglio ai futuri acquirenti di auto d’occasione che da noi o presso altre sedi decideranno di comprare la loro “nuova” vettura usata.

Svolgiamo questo lavoro dal 1973 e riteniamo di sapere e conoscere ormai bene tale tipo di mercato.
Partiamo dal significato di “auto aziendale”. Molte volte tale termine viene generalizzato dai nostri colleghi pensando di classificare con questa dicitura un auto usata particolarmente vantaggiosa per il tipo di utilizzo pregresso. In un certo senso puo’ esser vero ma bisogna comunque fare alcune distinzioni. L’auto aziendale proviene da circuiti di full leasing. La società intestataria offre l’auto all’utilizzatore includendo all’interno del pacchetto d’acquisto, che verrà pagato in rate mensili a durata che varia dai 12 ai 60 mesi, tutte le manutenzioni, i cambi gomme, l’assicurazione e il bollo.
Molto spesso è la grande azienda ad acquistare tale pacchetto per dotare i suoi manager o dipendenti dell’auto di servizio, altre volte è il piccolo imprenditore con partita iva che decide di stipulare tali contratti. Ci sono oggi sul mercato innumerevoli società di full leasing e non tutte offrono lo stesso tipo di servizio e non tutte offrono gli stessi tipi di controlli. La grande azienda tendenzialmente utilizza società partner che offrono i migliori e piu’ completi pacchetti a costi spesso elevatissimi. Tali contratti nella maggior parte dei casi hanno franchigie di riconsegna molto basse. Che vuol dire? Nel momento in cui l’utilizzatore riconsegna l’auto, una società esterna addetta alle perizie verifica e controlla la vettura, addebitandogli gli eventuali costi di ripristino per danneggiamenti o mancate manutenzioni.
C’è da dire quindi che vetture di questo genere sono nella maggior parte dei casi tenute a “regola d’arte”, sempre scrupolosamente controllate e seguite fino alla riconsegna finale.
Poi veniamo al secondo caso. Quella del piccolo titolare di partita iva che acquista l’auto con formule simili, ma da società di full leasing piu’ piccole, meno dedite al controllo qualitativo delle vettura , che ti impongono si, delle verifiche, ma senz’altro con più parsimonia attenzione. Tali contratti sono ovviamente esponenzialmente più economici dei primi citati.
Facciamo l’esempio di Mario, agente di commercio, che prende in comodato s’uso una Renault Scenic con un contratto di 3 anni, con 3 tagliandi inclusi e un cambio gomme. Mario in tre anni pensa di percorrere 200.000 km e non gli basta risparmiare con la società che gli offre meno servizi, stipula anche un contratto con una percorrenza massima di 100.000 km. Tale contratto è senz’altro per lui piu’ economico di quello che avrebbe stipulato con il doppio della percorrenza in quanto al momento della riconsegna la sua Renault Scenic avrà un valore residuo maggiore e la società di Full Leasing avrà quindi piu’ profitto nel rivendere l’auto al commerciante. Mario nei tre anni effettua le manutenzioni dal meccanico “amico” (la piccola società di full leasing non fa grosse selezioni sulle officine partner) che magari al tagliando dei 50.000 km ne segnerà in fattura 20.000, al tagliando dei 100.000 km ne segnerà 40.000 e cosi’ via. A scadenza contratto Mario si recherà presso un elettrauto specializzato, farà togliere i 100.000 km in eccesso e riconsegnerà l’auto.
In quest’ultimo caso certo, il rivenditore di auto usate può essere ritenuto “incolpevole”, ma come questo giochetto è conosciuto da noi, riteniamo che con un po’ di professionalità e competenza, ogni commerciante serio e non improvvisato, sia e debba essere in grado di selezionate il proprio partner commerciale da cui acquistare l’auto che poi andrà a rivendere.
Nel servizio delle Iene emerge tra le righe che presso i circuiti d’acquisto a noi riservati esistano soltanto vetture con kilometraggi abnormi. Falso. Cio’ forse accadeva fino a una decina danni fa, in cui all’interno dell’impresa venivano “dotati” di auto aziendale soltanto i dipendenti che per il tipo di lavoro svolto percorrevano enormi kilometraggi. Oggi non è piu’ cosi’. La grande azienda che prende auto in full leasing scarica totalmente i costi di gestione dell’auto ed è ormai consuetudine dotare di essa anche il dipendente o il manager che realmente non ne abbisogna. I cosiddetti benefit obbligatori.
Nel nostro circuito d’acquisto insomma sono presenti si, auto con 150/200.000 km, ma sono disponibili anche tante con kilometraggi inferiori agli 80/90.000. Lo screenshot che vedete nella foto viene proprio dal sito web d’acquisto riservato ai dealer, che nel servizio delle Iene è stato piu’ volte ripreso. Potete notare che sono presenti auto di ogni kilometraggio.

Entra a questo punto in gioco la serietà del dealer. Acquistare cara un auto con pochi km e guadagnare poco, lavorando magari sui numeri. O acquistare a prezzi bassi, ritoccando il kilometraggio, auto che hanno fatto “il giro del mondo” e guadagnare facile!
Per nostra politica commerciale tendenzialmente la nostra azienda lavora quasi esclusivamente prodotto sotto ai 100.000 km, ma siamo convinti che anche un auto che ha fatto il doppio della percorrenza possa essere un buon acquisto.
Negli anni ottanta, una vettura che aveva fatto piu’ di 80.000 km veniva considerata ai limiti della rottamazione. I motori di oggi a quel kilometraggio sono si e no ad un quarto della loro vita. Certo il tutto deve essere proporzionato al prezzo di rivendita. Il cliente a quel punto avrebbe la possibilità di scegliere in base al costo, cosa acquistare. E questo purtroppo è cio’ che non accade quasi mai.
Percentuali dei rivenditori che manomettono i kilometraggi. Chi parla del 50%, chi del 90. Per quel che abbiamo potuto constatare noi sicuramente un buon 60/70% di chi acquista vetture over 120.000 km manomette il tachigrafo.
Altro discorso è la permuta da privato. Hanno fatto scalpore negli anni i casi di grosse concessionarie di Roma che vendevano auto usate con kilometraggio manomesso. In questi casi, molto spesso si parla di altro ancora.

Ne facciamo un esempio citando i nostri vissuti. Fino a una decina di anni fa vendevamo anche auto nuove. I margini nel tempo si sono fatti sempre piu’ bassi e gli obblighi di obbiettivo che ti imponevano le case madri ti costringevano, per vendere il nuovo a a ritirare e strapagare di tutto, molte volte senza neanche troppa attenzione. E spesso in questo meccanismo entrava (ed entra tutt’ora) in gioco il privato furbetto, che per realizzare qualcosa in piu’ sull’auto da dare indietro ritoccava il kilometraggio senza farsi troppi scrupoli. Uno dei motivi per cui negli anni abbiamo smesso di vendere il nuovo è stato anche per questo.
Oggi il mercato puo’ offrire un prodotto eccellente ed avere la possibilità di selezionarlo, sceglierlo e acquistarlo come piu’ ci aggrada e come noi lo riteniamo riposizionabile sul mercato è un obbiettivo raggiunto che non ha prezzo.Le leggi, oggi, se applicate a dovere potrebbero senz’altro venire in aiuto all’ignaro acquirente che subisce una truffa. Questo purtroppo non vale per noi rivenditori.

La Anzidei Auto su ogni vettura consegnata rilascia regolare certificato di conformità, ove non sono presenti improbabili postille, asterischi, o strani scarichi di responsabilità sulle eventuali condizioni dell’auto. Cio’ vuol dire che l’acquirente ha 12 mesi di tempo per accorgersi di eventuali manomissioni. In caso cio’ si dovesse riscontrare saremmo tenuti a restituire i soldi, a riprenderci l’auto e incorrere nel rischio di una denuncia penale. Cio’ non accade nella vendita tra privati, o da privati a rivenditori. In quel caso entrerebbe semplicemente in gioco il codice civile e si finirebbe immersi in una causa decennale che magari dopo dieci anni ti ripagherebbe di un migliaio di euro dopo averne spesi 2.000 di avvocati e ricorsi.

Qualche consiglio per acquistare in sicurezza un auto usata. E’ veramente possibile togliere tutti quei km a un auto e azzerare di punto in bianco il suo storico? Tutto si puo’ fare ma non è sempre cosi’ facile…e con un po’ di attenzione la realtà viene fuori. E ricordate, come detto sopra, se esigete certificato di conformità dell’auto, avete 12 mesi di tempo per accorgervene.
Un “contakilometrista” (cosi’ viene definito in gergo l’elettrauto che scarica i km), è in grado di togliere facilmente da un auto 50/100.000. Non proprio come appare nel servizio delle Iene, ma quasi. Le nuove auto memorizzano il kilometraggio non solo sullo strumento ma anche nella centralina motore e spesso su le altre accessorie come quelle dell’airbag, del’esp, dell’Abs e cosi’ via. Un “buon lavoro” viene effettuato su ognuna di queste centraline e senz’altro in quel caso risalire alla percorrenza reale è cosa assai difficile. Per ragioni di costi, il lavoro pero’ nella maggior parte dei casi non viene eseguito in maniera cosi’ scrupolosa e un buon elettrauto di fiducia, lavorando sull’auto potrebbe essere in grado di aiutarvi a capirlo.

Non date retta a chi vi dice di controllare le pedaliere, il volante, la leva del cambio. Chi fa un lavoro a regola d’arte non esiterà senz’altro a sostituire o ringiovanire tali particolari prima della rivendita.
I libretti di manutenzione. Negli anni ci è capitato di vedere da privati libretti di manutenzione taroccati. Oggi con il web, e il minimo indispensabile di dimestichezza al pc è facile scaricarsi o ricrearsi dei timbri da apporre sui carnet. Non soffermatevi su quelli, sia che siano presenti, sia che non lo dovessero essere. Le auto aziendali ad esempio, hanno si le manutenzioni obbligatorie, ma non sempre vengono effettuate dall’officina del marchio o non sempre anche che lo fossero, l’utilizzatore ha interesse (come magari lo potrebbe essere un privato) a farsi timbrare i vari service. E’ altrettanto vero’ pero’ che nella maggior parte dei casi il rivenditore, su richiesta del cliente è in grado di fornire tramite contatto con la società di full leasing abbondante documentazioni sui pregressi dell’auto. Quando avete dei dubbi non esitate a chiederlo!
Molte case automobilistiche (non tutte) non memorizzano in un database centrale le vetture che vanno a fare il tagliando. Potreste acquistare un auto che ha fatto il tagliando a Catania e nel database di Roma non risulterebbe nulla.

Risultano quasi sempre pero’, i richiami in garanzia. Per questo, un controllo incrociato con un officina del marchio vale la pena provare a farlo.
Le etichette adesive dei tagliandi. Ci vuole zero a farne di nuove e applicarle sull’auto. E’ altrettanto vero’ pero’ che se non parliamo di etichette generiche possiamo fare il riscontro diretto con l’officina che ha effettuato il tagliando.
Quando noi rivenditori acquistiamo presso società di full leasing nell’80% dei casi sulle aggiudicazioni, o in fattura o sulla bolla di ritiro dell’auto è presente il kilometraggio originale della vettura. Tale documentazione è quasi sempre presente dal rivenditore. Chiedetela in visione. Un dealer onesto, magari coprendo i dati sensibili, non vi porrà obiezione nel farvela visionare.
Per tutto quanto detto insomma è molto difficile che il potenziale acquirente nell’arco di un anno non si accorga alla fine di cosa ha comprato e in merito a questo entra in gioco a nostro avviso il punto piu’ importante. Capire chi vi vende un auto. Oggi fanno tutti i Detective quando vanno a visionare una vettura usata, ma nessuno si sofferma su quello che molte volte potrebbe essere l’aspetto fondamentale. Da chi sto’ acquistando? Con pochi euro chiunque puo’ fare un visura storica camerale e verificare se il rivenditore del caso è li da 10, 20, 30 o 40 anni, o se è uno dei soliti che ogni 12/24 mesi chiude e riapre la ragione sociale. In quest’ultimo caso è ovvio, che anche il rilascio di certificazione di conformità dell’auto vorrebbe dire poco o nulla.

E’ una giungla insomma…ma non sempre cosi’ intricata. Un servizio interessante quello delle Iene. Per certi versi ne fummo quasi lieti. Il nostro imprinting commerciale è sempre stato quello della trasparenza e della legalità e abbiamo sempre ragionato che prima o poi ne avremmo tratto i frutti. Ma sapeste quanta rabbia si prova molto spesso a lavorare con coerenza! Acquistare una Citroen C4 Picasso con 70.000 km a 10.000 euro, riposizionarla sul mercato a 10.800 e il tuo collega limitrofo ti pubblicizzava lo stesso prodotto, con “lo stesso” kilometraggio sul cruscotto, acquistato dalla stessa azienda (pero’ con 100.000 km in piu’) a 2.000 euro in meno di quello che chiedi tu, per poi sentirti anche dire dal potenziale cliente “eh, vabbè ma voi siete cari, di là, la pago molto meno!”.
Non siamo in grado di capire se tale servizio ha portato e porterà positività o meno nel settore. Di certo tanta confusione e le cose senz’altro non cambieranno, ma ci auguriamo almeno, che non venga fatta “di tutta l’erba un fascio” e che possano con il tempo emergere, in mezzo a tutta questa baraonda le aziende come la nostra che con correttezza e dedizione continuano a vivere onestamente di questo lavoro.